Analisi chimiche su gruppi di lucerne bollate di fabbricazione urbana - article ; n°1 ; vol.193, pg 433-446
15 pages
Catalan

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris

Analisi chimiche su gruppi di lucerne bollate di fabbricazione urbana - article ; n°1 ; vol.193, pg 433-446

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus
15 pages
Catalan
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus

Description

Publications de l'École française de Rome - Année 1994 - Volume 193 - Numéro 1 - Pages 433-446
14 pages

Informations

Publié par
Publié le 01 janvier 1994
Nombre de lectures 204
Langue Catalan
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Monica Ceci
Gerwulf Schneider
Analisi chimiche su gruppi di lucerne bollate di fabbricazione
urbana
In: Epigrafia della produzione e della distribuzione. Actes de la VIIe Rencontre franco-italienne sur l'épigraphie du
monde romain (Rome, 5-6 juin 1992). Rome : École Française de Rome, 1994. pp. 433-446. (Publications de l'École
française de Rome, 193)
Citer ce document / Cite this document :
Ceci Monica, Schneider Gerwulf. Analisi chimiche su gruppi di lucerne bollate di fabbricazione urbana. In: Epigrafia della
produzione e della distribuzione. Actes de la VIIe Rencontre franco-italienne sur l'épigraphie du monde romain (Rome, 5-6 juin
1992). Rome : École Française de Rome, 1994. pp. 433-446. (Publications de l'École française de Rome, 193)
http://www.persee.fr/web/ouvrages/home/prescript/article/efr_0000-0000_1994_act_193_1_3096MONICA CECI E GERWULF SCHNEIDER
ANALISI CHIMICHE SU GRUPPI DI
LUCERNE BOLLATE DI FABBRICAZIONE URBANA
Lo studio delle lucerne conservate nei magazzini e negli anti-
quari dei musei occupa una parte rilevante nel lavoro di aggiorna
mento della sezione del CIL XV ad esse relativa. Gli oggetti, in alcu
ni casi mai inventariati né pubblicati, mancano spesso di notizie
inerenti al sito di rinvenimento, poiché provengono in maggioranza
da donazioni, da collezioni e dagli «sterri» di Roma Capitale. Nella
medesima situazione si trovano anche le lucerne fittili del Museo
Nazionale Romano nonostante i continui sforzi e l'impegno costante
per una definitiva sistemazione ed inventariazione del materiale.
Tuttavia la collezione merita, per la sua eccezionale ricchezza, una
attenzione particolare : essa consta infatti, per la sola età imperiale,
di almeno 8000-9000 pezzi, sui quali sono state riscontrate almeno
205 firme differenti di cui alcune non attestate nel CIL XV.
La storia produttiva e commerciale di questi materiali può esse
re ricostruita in gran parte attraverso uno studio tipologico accurato
al quale si possono oggi affiancare sistemi di indagine non archeolog
ici, come l'analisi geochimica delle argille con il metodo della spet
trometria di fluorescenza da raggi X. La combinazione dei due tipi
di ricerca può infatti fornire numerosi elementi utili nella determi
nazione del sito di fabbricazione dei prodotti e della loro provenienz
a. Si tratta tuttavia di studi di grande portata e a carattere statistico
che necessitano quindi di tempi di realizzazione piuttosto lunghi.
I dati qui esposti costituiscono i risultati preliminari delle analis
i effettuate su materiale del Museo Nazionale Romano e su campionprelevati da lucerne provenienti dagli scavi delle Terme del Nuot
atore di Ostia1. Essi potranno essere rivisti alla luce di ulteriori in
dagini, ma forniscono già elementi interessanti.
II primo obiettivo del progetto di ricerca elaborato da Carlo Pa-
volini, da Mariarosaria Barbera e da chi scrive, era quello di costi
tuire un gruppo di riferimento per le produzioni urbane, da utilizza-
1 1 campioni provenienti dalle Terme del Nuotatore sono quelli compresi tra
il n. 89 e il n. 104, più il campione n. 111. 434 MONICA CECI E GERWULF SCHNEIDER
re come termine di confronto nei molteplici casi dubbi e come veri
fica per quelli meno problematici.
In precedenza un tentativo in questo senso era stato fatto in co
llaborazione con l'Università di Roma, analizzando campioni prele
vati da lucerne recanti i bolli OPPI, C.O.R. e COPPIRES, conservate
nel Museo Nazionale Romano, e scarti di fornace di lucerne bollate
OPPI e C.O.R., rinvenuti sul Gianicolo2. I risultati ottenuti indicava
no del tutto probabile l'appartenenza delle tre firme ad un'unica offi
cina operante sul Gianicolo, nonostante alcune distinzioni interne.
Nello studio effettuato in collaborazione con l'Università di Ber
lino3 si è pensato di estendere la campionatura ad un vasto numero
di fabbriche (tab. l-2a), per le quali dati di carattere tipologico sug
gerivano una ubicazione urbana4. Uno degli elementi più significati
vi in questo senso è stato senz'altro la costante presenza nella gam
ma dei prodotti delle officine prescelte di lucerne a testa d'uccello
con ansa trasversale. Tale manufatto, piuttosto povero e di fattura
spesso grossolana, viene fabbricato tra il I ed il II secolo d.C. ed è de
stinato, tranne rare eccezioni, al mercato interno di Roma, a quello
di Ostia e, in misura minore, a quello laziale. Esso costituisce quindi
una sorta di «fossile guida» delle officine urbane.
Inoltre sono stati prelevati campioni da Firmalampen recanti
bolli di officine norditaliche, come FORTIS ο VIBIAN (tab. l-2b).
Già ad un esame diretto alcune apparivano importate dal territorio
di Modena, mentre per altre sembrava molto più probabile una fab
bricazione locale ad imitazione dei modelli dell'Italia settentrionale.
La scelta era caduta su queste firme e su questo tipo di lucerne poi
ché l'Arbeitsgruppe Archäometrie di Berlino possedeva già una ban
ca dati sulle Firmalampen modenesi, oltre che sulle loro derivazioni
nelle provincie a nord delle Alpi5. Era quindi possibile verificare
quali campioni, contrassegnati da bolli tipici delle Firmalampen,
rientrassero nei paramento delle lucerne norditaliche e quali fosse
ro affini a quelle delle officine urbane che producono, tra gli altri ti
pi, Vogelkopflampen ad ansa trasversale.
2 Cfr. D. Maestripieri - M. Ceci, Gli Oppi : una famiglia di fabbricanti urbani
di lucerne, «JRA», 3, 1990, p. 119-132. In quell'occasione le analisi erano state ef
fettuate sotto la responsabilità del prof. A. Taddeucci, del Dipartimento di Scien
ze della terra dell'Università «La Sapienza» di Roma.
3 A questo istituto si devono le tabelle dei risultati ed il dendrogramma.
4 Tra gli altri sono stati rianalizzati anche parte dei campioni dell'officina de
gli OPPI (cfr. nota 2).
5 Cfr. da ultimo G. Schneider - E. Wirz, Chemical answers to archaeological
questions : roman terracotta lamps as documents of economic history. «Doc et
Trav. IGAL», Cergy, 16, 1992, p. 13-48. ANALISI CHIMICHE SU LUCERNE BOLLATE 435
Un altro gruppo di campioni proviene da imitazioni di Firma-
lampen con bolli di officine non norditaliche, ma probabilmente ur
bane od ostiensi, come ad esempio ANNISER (tab. l-2c). Infine cin
que campioni sono stati prelevati da Firmalampen prive di bollo e di
produzione locale, stando almeno da un primo esame macroscopic
o6.
Le analisi dei 108 campioni7 hanno innanzitutto evidenziato una
differenza tra 15 esemplari, rispettivamente i campioni n. 4-8, 32-36,
40, 44, 47-49, omogenei per composizione al gruppo di riferimento
di Modena e del suo territorio, ed un vasto insieme che comprende,
con alcune differenziazioni interne, tutti i prodotti locali (tab. 3).
Tre campioni sono infine diversi da quelli provenienti da Roma, ma
non possono essere assimilati a quelli di Modena8.
Il dendrogramma (fig. 1) visualizza la suddivisione in tre gruppi
operata all'interno dei prodotti locali. Occorre notare che materiale
fabbricato da una stessa officina, come le lucerne bollate LFABRIC-
MAS e COPPIRES, è presente in tutti e tre i gruppi. È quindi possi
bile ipotizzare che le differenze derivino solo da un diverso tratt
amento dell'argilla ò dall'uso di diversi strati di uno stesso letto, e che
i tre raggruppamenti siano da considerare tutti tipici dell'area ur
bana. La medesima situazione si era d'altronde incontrata anche
nella precedente analisi sull'officina del Gianicolo. La conferma di
questa ipotesi è comunque affidata alla prosecuzione degli studi e
all'applicazione di ulteriori analisi statistiche ai risultati ottenuti.
Una prima analisi petrografica con sezioni sottili (fig. 2-5), di
cui si forniscono solo i risultati preliminari, mostra una notevole so-
6 Le Firmalampen prodotte a Roma sono sempre munite di ansa ed hanno un
rivestimento superficiale che non si riscontra mai su quelle di fabbricazione mod
enese, nelle quali anche la presenza dell'ansa è piuttosto rara. Inoltre la maggior
parte dei bolli apposti su Firmalampen provenienti da Roma, nonostante riporti
no gli stessi nomi, hanno caratteristiche epigrafiche differenti da quelli riscontrab
ili sugli esemplari nord-italici. Infine le lucerne a canale prodotte a Roma, rea
lizzate con un'argilla molto ricca di calcio, presentano una pasta che va dal rosso
chiaro al giallo verdastro, ma che non raggiunge mai la colorazione rosso matto
ne caratteristica delle lucerne nord-italiche.
7 La numerazione raggiunge il n. Ili, poiché i primi tre numeri non sono stat
i utilizzati.
8 1 campioni n. 9 e 17 sono stati prelevati da due esemplari tardi e muniti di
rivestimento superficiale. Sono rispettivamente bollati FORTIS e CDESSI e sono
talmente simili tra loro da poter affermare che provengono da un medesimo cen
tro di produzione. Si potrebbe trattare di una prima indicazione dell'esistenza in
Italia di un nuovo centro di produzione, che la mancanza di analisi di riferimento
non ci permette attualmente di localizzare. L&#

  • Univers Univers
  • Ebooks Ebooks
  • Livres audio Livres audio
  • Presse Presse
  • Podcasts Podcasts
  • BD BD
  • Documents Documents